Museo Archeologico "Antonino Salinas" - Palermo
Museo Archeologico "Antonino Salinas" - Palermo
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Le opere del Salinas per il Giorno della Memoria
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🕎 Nel giorno della memoria il Salinas presenta alcune testimonianze della storia delle comunità ebraiche in Sicilia. Una lunga storia di cui restano poche tracce ma che ancora pongono domande provocando con forza il nostro presente #museitaliani #giornatadellamemoria #27gennaio
🤗 Gli auguri in un abbraccio lungo 2.500 anni
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Quest'anno gli auguri ce li facciamo così! Caterina Greco, direttore del Salinas #museitaliani #archeologia #selinunte #museosalinas #lestoriedituttinoi
Eracle e la cerva
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Conoscete la storia di questa affascinante opera che viene da Pompei? Ascoltate Laura D'Esposito, archeologa MiBACT e collaboratrice del Salinas, alla scoperta della scultura di Eracle e la cerva. #pompei #archeologia #borbone Pompeii - Parco Archeologico
Le metope del tempio E di Selinunte
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Il mito al servizio dell’idea di città. Cosa vogliono raccontare quelle scene? E perché le dee hanno volti di marmo? Lo scoprirete ascoltando Caterina Greco, direttore del Salinas #archeologia #selinunte #museitaliani
"quando le statue sognano" Mostra | Servizio Rai 5
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Servizo del 17/2/2020 sulla mostra "quando le statue sognano" - curata da Caterina Greco, Direttrice del Museo Archeologico Regionale "Antonino Salinas" - Palermo, ed Helga Marsala, critica d'arte - e a una serie di eventi collaterali, racchiusi dal sottotitolo "frammenti di un museo in transito", vengono temporaneamente restituiti al pubblico alcuni spazi di questo luogo straordinario, che ria...
Il Museo Salinas by Angelo Cucina Videomaker
Переглядів 1674 роки тому
😲 Quando le emozioni producono emozioni 🎞 Grazie Angelo Cucina, amico di Casa Salinas 📹 Angelo Cucina Videomaker: ua-cam.com/channels/KwG0tM-rql139HZOvn7EDg.html Piace anche a voi? #museitaliani #archeologia #sicilia 🎶Amazing Epic Inspiring Music for Travel: ua-cam.com/video/I1R5pqBhTTw/v-deo.html
🐢 Casa Salinas: restiamo a casa, insieme a voi
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📱Prossimamente sui vostri schermi, siete pronti? #museitaliani #archeologia #sicilia
Palermo islamica, un racconto di ceramiche
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❓Chi avrebbe mai pensato che Palermo islamica [831-1072] si estendesse dalle rive dell’Oreto fino ben oltre via Cavour? Sino a pochi anni fa era una città invisibile. Solo di recente l’interesse della comunità scientifica e l’impegno dellSoprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Palermo hanno fatto uscire dal cono d’ombra questo periodo della storia urbana e hanno aumentato considere...
Le ultime scoperte su "La Pietra di Palermo", i più antichi annali regali egizi [2.300 a.C]
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Su TGR Mediterraneo (20/10/2019) il servizio di Roberto Alajmo ci svela - insieme agli esperti - le ultime scoperte sulla "Pietra di Palermo", i più antichi annali regali egizi (2.300 a.C. circa). #archaeology #egypt #egyptian
archeoDonna | Giornate di Studi
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"Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società" Rita Levi Montalcini #archeodonna #museosalinas #lestoriedituttinoi Info: www.ilsicilia.it/larcheologia-delle-donne-in-italia-due-giorni-di-studio-al-museo-salinas-di-palermo/ Foto: Angelo Macaluso Musica: Musway Studio, Hap...
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𝐏𝐚𝐥𝐞𝐫𝐦𝐨 𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑅𝑒𝑔𝑛𝑜
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КОМЕНТАРІ

  • @antonimo1948
    @antonimo1948 Рік тому

    Ottimo lavoro, museo da visitare !

  • @giulianoradice4715
    @giulianoradice4715 Рік тому

    Bello e sconosciuto!

  • @giuseppabattaglia8623
    @giuseppabattaglia8623 2 роки тому

    Magnifica.

  • @catalanomilo
    @catalanomilo 2 роки тому

    VIVA IL REGNO DELLE DUE SICILIE

    • @fulippuannaghiti1965
      @fulippuannaghiti1965 Рік тому

      Ma anche no. I siciliani non devono dipendere né dall'Italia e nemmeno da Napoli.

    • @catalanomilo
      @catalanomilo Рік тому

      @@fulippuannaghiti1965 se vuole riscrivere la storia ,per me non ci sono problemi. Auguri per il suo regno libero indipendente . Il regno delle due Sicilie e l unico esistito per diversi secoli in meridione poiché discendeva da grandi Sovrani e la sua storia sta nella sua bandiera ,dai Normanni ai Borbone .

    • @fulippuannaghiti1965
      @fulippuannaghiti1965 Рік тому

      @@catalanomilo Punto primo impari un po' di grammatica italiana prima di scrivere commenti su UA-cam. Punto secondo il regno delle due Sicilie ha poco a che fare con il regno Normanno siciliano con capitale Palermo. E punto terzo no grazie, non rivogliamo una Sicilia impoverita fatta di masserie e baroni che davano da mangiare agli scrocconi di Caserta. Sicilia libera da tutti.

    • @catalanomilo
      @catalanomilo Рік тому

      @@fulippuannaghiti1965 Grazie per il suggerimento. Staro' piu attento sulla Grammatica . Nel frattempo le chiedo da dove prende le informazioni riguardo alla casata dei Borbone. mi puo' citare la fonte ?

    • @catalanomilo
      @catalanomilo Рік тому

      @@fulippuannaghiti1965 Gli Altavilla e la costituzione del "Reame" È il "Reame" per eccellenza. Il suo territorio si è delineato fin dai primissimi anni della sua costituzione sotto Ruggero II d'Altavilla, rimanendo immutato nel corso dei secoli, fino alla caduta nel 1861: a nord, il confine seguiva una linea che partiva da Civitella del Tronto sotto Ascoli ed arrivava a Gaeta passando per Leonessa, L'Aquila, sopra Pontecorvo e quindi giù fino al Mar Tirreno; a sud, il confine era il mare stesso, compresa la Sicilia. Dopo la caduta dell'Impero Romano, i territori del futuro Regno furono in parte sotto il dominio bizantino (Bassa Puglia, Calabria, Sicilia e Ducato di Napoli), in parte sotto il dominio longobardo (il Ducato di Benevento); nel IX secolo la Sicilia cadde in mano musulmana. Nei secoli successivi, specie nell'XI, la situazione geopolitica del Meridione precipitò in una tristissima frammentazione di piccoli potentati locali, mentre gli antichi domini bizantini e longobardi andavano via via sempre più perdendo il controllo della situazione. Si arrivò progressivamente in una sorta di "guerra di tutti contro tutti", aggravata dalle continue incursioni saracene. In tale stato naturalmente il Meridione si impoverì e indebolì; chi ne seppe approfittare furono i normanni, guidati dalla audace famiglia degli Altavilla (Hauteville). Già intorno all'anno Mille erano giunti i primi avventurieri normanni, che si ponevano al servizio dei vari signori in guerra col signore rivale; in questa politica mercenaria brillarono gli Altavilla, che seppero presto creare una loro contea a Melfi nel 1043; da questo momento la loro espansione politico-militare fu costante (specie con Roberto il Guiscardo, che conquistò la Puglia e la Calabria), finché, intromessisi anche nelle guerre per la Lotta delle Investiture, seppero spregiudicatamente farsi riconoscere dai Pontefici come signori infeudati delle terre meridionali della Chiesa (nel 1091 cacciarono anche i musulmani dalla Sicilia). Infine, nel 1130, Ruggero II d'Altavilla (1101-1154) poté farsi proclamare, sebbene come suo vassallo, da Papa Anacleto II Re di Sicilia, Puglia e Calabria, poi con dominio anche su Capua, Benevento e Napoli. Era la nascita formale del Regno di Napoli, allora chiamato "Regno di Sicilia". A Ruggero II successero: Guglielmo I il Malo (1154-1166), Guglielmo II il Buono (1166-1189), Tancredi (1189-1194), Gugliemo III (1194). Il "Reame". La dinastia normanna venne meno con Costanza d'Altavilla, moglie dell'Imperatore del Sacro Romano Impero Enrico VI di Hohenstaufen (il figlio di Federico I Barbarossa) e madre di Federico II di Svevia, il quale ereditò appunto, alla morte del padre nel 1197, oltre l'Impero, il Reame (era nato a Jesi e cresciuto a Palermo). Dopo la morte di Federico II nel 1250, luogotenente del Regno divenne il suo figlio naturale Manfredi come reggente al posto del fratellastro Corrado IV, il quale morì prematuramente nel 1254; Manfredi allora mantenne la reggenza a nome del figlio di questi Corradino di Svevia, ma poi nel 1258 ruppe con il nipote e si proclamò Re di Sicilia, riprendendo la politica antiecclesiastica del padre. Urbano VI prima e poi Clemente IV favorirono allora la discesa in Italia di Carlo d'Angiò (d'Anjou), fratello del Re di Francia Luigi IX (il Santo), il quale affrontò e uccise il ghibellino Manfredi a Benevento nel 1266. Senonché sopraggiunse allora Corradino, che vantava i diritti dinastici sul Regno; Carlo lo affrontò a Tagliacozzo nel 1268 sconfiggendolo; dapprima lo fece arrestare, ma poi lo fece decapitare a Piazza del Mercato a Napoli. In tal modo, Carlo poté tranquillamente assumere il titolo di Carlo I d'Angiò Re di Sicilia, dando inizio al dominio angioino - e quindi capetingio - sul Reame. A causa delle conseguenze della Guerra dei Vespri, perse la Sicilia nel 1282 a favore di Pietro III d'Aragona (che aveva sposato Costanza, figlia di Manfredi), che divenne Re di Sicilia (1282-1285). Il Reame è ora diviso in Regno di Napoli, agli angioini, e Regno di Sicilia, agli aragonesi. Il Regno di Napoli sotto gli Angiò e gli Aragona. Gli Angioni tennero la parte continentale fino al 1442, anno in cui Alfonso d'Aragona vinse definitivamente la guerra con gli angioni (scoppiata a causa del fatto che Giovanna II d'Angiò aveva dapprima nominato suo erede Alfonso e dopo aveva ritrattato nominando un suo lontano parente francese, Luigi d'Angiò) e conquistò in trionfo Napoli, unificando di nuovo il Reame. Dopo Carlo I, regnarono su Napoli: suo figlio Carlo II (1285-1309), Roberto il Saggio (1309-1343), Giovanna I (1343-1381), Carlo III di Durazzo (1381-1386), Ladislao di Durazzo (1386-1414), Giovanna II di Durazzo (1414-1435), Luigi III (1435-1438), Renato (1438-1442). Nel 1443 il Regno di Napoli venne conquistato, come detto, da Alfonso V d'Aragona (1443-1458), cui successe suo figlio Ferdinando I (1458-1494), il famoso Ferrante, che rimase solo Re di Napoli (e mai anche di Sicilia). Gli successe Alfonso II (1494-1495), momentaneamente spodestato da Carlo VIII di Francia; ma il Regno tornò subito agli Aragona con Ferdinando II (1495-96) e con Federico (1496-1501), finché, nel 1504, Ferdinando il Cattolico (Re d'Aragona, di Sicilia e di Spagna - per il suo matrimonio con Isabella di Castiglia), riunì il Regno di Napoli a quello di Spagna e Sicilia. Da questo momento, quindi, il Regno di Napoli (come quello di Sicilia) è a tutti gli effetti parte integrante del Regno di Spagna, e sarà governato per circa due secoli da un Viceré. Il Regno di Sicilia sotto gli Aragona. In Sicilia, successero a Pietro III (I come Re di Sicilia): Giacomo II (1285-1296), Federico II (1296-1336), Pietro II (1336-1342), Luigi (1342-1355), Federico III (1355-1377), Martino I (1377-1409), Martino II (1409). Nel 1412 il Regno di Sicilia venne unito al Regno d'Aragona: ne furono Sovrani: Ferdinando I (1412-1416), Alfonso il Magnanimo (1416-1458), Giovanni (1458-1479), Ferdinando il Cattolico (1479-1516). Con Ferdinando il Cattolico, marito di Isabella di Castiglia e fondatore con lei del Regno di Spagna, la Sicilia divenne parte unica con il Regno di Napoli del Regno di Spagna. Il Vicereame. Dal 1504 al 1713 il Regno di Napoli è di fatto unificato con il Regno di Spagna. Come è noto, alla morte di Ferdinando il Cattolico divenne Re di Spagna Carlo I d'Asburgo. Carlo (1500-1558) era figlio di Filippo il Bello d'Asburgo, a sua volta figlio dell'Imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano, e di Giovanna la Pazza, figlia di Ferdinando il Cattolico e Isabella di Castiglia. Egli si trovò pertanto ad ereditare nel 1516 il Regno di Spagna con tutti i suoi domini (fra cui i Regni di Napoli e Sicilia), e nel 1519 divenne anche Imperatore del Sacro Romano Impero col titolo di Carlo V, divenendo di fatto uno dei più importanti sovrani che la storia abbia conosciuto, anche perché i suoi immensi territori furono accresciuti alla conquista delle colonie americane. Abdicò nel 1556, lasciando al fratello Ferdinando il Sacro Romano Impero con il titolo imperiale, al figlio Filippo II il Regno di Spagna e tutti i domini ad esso connessi, compresi i Regni di Napoli e Sicilia. Carlo fu quindi a tutti gli effetti anche Re di Napoli e Sicilia. Gli successe come Re di Spagna suo figlio Filippo II (1556-1598); furono poi Re di Spagna (e quindi di Napoli e Sicilia, che, ricordiamo, erano direttamente governate da Vicerè di nomina regia): Filippo III (1598-1621), Filippo IV (1621-1665), Carlo II (1665-1700). Carlo II di Asburgo-Spagna morì senza eredi, e nominò suo successore Filippo d'Angiò, nipote di Luigi XIV, preferito a Carlo d'Asburgo-Austria; egli prese il titolo di Filippo V di Borbone, Re di Spagna; ciò provocò la Guerra di Successione Spagnola (1700-1713), che vide vincitore Filippo V, il quale, in cambio del riconoscimento internazionale del suo diritto sul Trono di Madrid, dovette cedere i Regni di Napoli e Sicilia agli Asburgo. Così, dal 1713 il "Vicereame" è di nuovo sotto il dominio asburgico, anche se questa volta si tratta degli Asburgo d'Austria: esso divenne quindi parte integrante del Sacro Romano Impero, ed ebbe come sovrano l'Imperatore Carlo VI. Peraltro, dal 1714 al 1720 la Sicilia fu data al Re Vittorio Amedeo di Savoia, ma poi tornò agli Asburgo. I Borbone delle Due Sicilie, restauratori del Regno. Nel 1734, per vicende storiche che descriviamo meglio alla voce dedicata a Carlo di Borbone (Re di Napoli e Sicilia dal 1734 al 1759), questi, figlio di Filippo V di Spagna ed Elisabetta Farnese, conquistò le Corone di Napoli e Sicilia, restaurando a tutti gli effetti un regno unito e sovrano. Dopo due secoli di dipendenza politica, il "Reame" divenne di nuovo una nazione libera sotto la dinastia dei Borbone di Napoli e Sicilia. Le voci della sezione storica di questo sito, che seguono la presente, descrivono brevemente ma in maniera puntuale come Carlo e i suoi discendenti seppero governare, riformare ed ammodernare il loro regno, conquistando quell'amore dei sudditi che nessun'altra dinastia ebbe nel corso dei secoli (se non in maniera minore), e che si manifestò apertamente durante gli anni dell'invasione napoleonica e durante quelli seguenti alla caduta del Regno in mano ai Savoia. Successori di Carlo di Borbone furono: Ferdinando IV (1759-1825), dal 1814 Ferdinando I delle Due Sicilie; Francesco I (1825-1830), Ferdinando II (1830-1859), Francesco II, che nel 1860 perse il Regno, conquistato dal Vittorio Emanuele II di Savoia. Con tale conquista, il Regno delle Due Sicilie smette di esistere in quanto regno sovrano e indipendente.

  • @annachirco7992
    @annachirco7992 3 роки тому

    Grazie...in attesa di poter tornare di persona, riscalda il cuore vedere e sentire queste "pillole" di bellezza

  • @annachirco7992
    @annachirco7992 3 роки тому

    Che nostalgia dei musei...

  • @Klesk1985
    @Klesk1985 4 роки тому

    Come detto una battaglia iniziata prima della guerra che mai verrà LOL 😁 danks citizen!

  • @antonionatale94
    @antonionatale94 4 роки тому

    I SAVOIA CON L'UNITÀ D'ITALIA LA DICE LUNGA ERA TUTTA UNA SCUSA PER PORTARSI I TESORI DA NAPOLI A TORINO IN QUELL'EPOCA NAPOLI A ATTRAVERSATO UN PERIODO DI BENESSERE TANTO È VERO CHE LE BADANTE ERANO VENETE. PERCHÉ I NIPOTINI DEI SAVOIA NON VOGLIONO DIRE LA VERITÀ SULLA QUESTIONE DEL SUD ITALIA.NEL 1224 FEDERICO SECONDO DI SVEVIA INSTAURA LA PRIMA UNIVERSITÀ A NAPOLI LA PRIMA FERROVIA NAPOLI PORTICI FU INSTAURATA DAI BORBONE IL PALAZZO REALE A NAPOLI SEMPRE GRAZIE AI BORBONE. PRIMA DEI BORBONE. ALFONSO D'ARAGONA FECE IL CASTELLO DELL'OVO UN CASTELLO SUL MARE.POI GLI ANGIOINI INSTAURAVANO IL CASTELLO ANGIOINO CHE È LA SETTIMA MERAVIGLIA DI NAPOLI IL PRIMO TEATRO IL REAL S'CARLO IL PRIMO IN ITALIA E FORSE IN EUROPA.LA RESIDENZA ESTIVA DEI BORBONE LA FECERO A CASERTA UN PALAZZO REALE UNICO AL MONDO CON 487 STANZE UNA COSA IMMENSA CON UN GIARDINO ALLE SPALLE DEL PALAZZO REALE UNICO NEL SUO GENERE.A NAPOLI È DINTORNI C'ERANO FABBRICHE È CAMPI COLTI COMUNQUE NON MANCAVA NULLA. ALTRO CHE UNITÀ D'ITALIA ERA TUTTA UNA SCUSA PER PORTARSI I TESORI DA NAPOLI A TORINO IN QUELL'EPOCA NAPOLI A ATTRAVERSATO UN PERIODO DI BENESSERE COMUNQUE AVREI ALTRE MILLE COSE DA DIRE

  • @ANTICHITASCIPPA
    @ANTICHITASCIPPA 6 років тому

    bellissimo

  • @mariaroberto1322
    @mariaroberto1322 6 років тому

    È bellissimo 🤩🤩

  • @VisitSicilyofficialpage
    @VisitSicilyofficialpage 6 років тому

    #VisitSicilyinfo #visitsicily #eventisicilia18

  • @angelinot.5261
    @angelinot.5261 7 років тому

    Che bello,è proprio un posto dove il tempo si è fermato nella sua bellezza.La collezione lasciata in eredità al museo dal Prof. "Salinas" è meravigliosa.

  • @mariaroberto1322
    @mariaroberto1322 7 років тому

    Complimenti 👏🏻

  • @VisitSicilyofficialpage
    @VisitSicilyofficialpage 7 років тому

    #visitSicily

  • @dylanbickerstaffe1581
    @dylanbickerstaffe1581 7 років тому

    I oppose violence against women, and also the subjugation they suffer in being forced to wear head-scarves, burkas, or the nikab; undergoing female genital mutilation; and being forced to do most of the heavy agricultural labour, as is normal throughout the Middle East. Heracles fighting the Amazons is not a good example to use because the Amazons were themselves violently aggressive and warlike. Interestingly, when (in 1541-2) Orellana made the first decent of the River Amazon, his party encountered a tribe run by a military hierarchy of women. They drove the men before them into battle, to be slaughtered by the enemy (in this case, the Spaniards). See the book by George Millar.

  • @giulioluzzardi7632
    @giulioluzzardi7632 7 років тому

    Have you noticed the Gods of Magna Graecia are always smiling at one ?

  • @mariaroberto1322
    @mariaroberto1322 8 років тому

    😬😱

  • @mariochiavetta1620
    @mariochiavetta1620 9 років тому

    BELLISSIMO

  • @mariaroberto1322
    @mariaroberto1322 9 років тому

    Bellissima mostra!

    • @museoarcheologicoantoninos9705
      @museoarcheologicoantoninos9705 9 років тому

      Grazie! Album mostra facebook.com/media/set/?set=a.710470315641766.1073741976.700986953256769&type=3 Ha visto anche facebook.com/media/set/?set=a.710376915651106.1073741974.700986953256769&type=3

  • @rosannapirajno9586
    @rosannapirajno9586 10 років тому

    aspettiamo con ansia la riapertura del museo Salinas anche per scacciare i fantasmi della chiusura di altre istituzioni culturali, che rifiutiamo con forza